GALLICO DI REGGIO
Il 25 aprile 2013 ricorre l’undicesimo anniversario della Liberazione del Parco Cartella. Uno spazio pubblico abbandonato al degrado e alla delinquenza, trasformato nel tempo in luogo di aggregazione e partecipazione. Negli anni a seguire una vera fucina di idee, e uno spazio libero al confronto. Diverse le relazioni e i rapporti costruiti con altre realtà anche oltre frontiera. Così come tanti sono stati gli atti delinquenziali subiti dal centro. L’ultimo, il 15 maggio di un anno fa, quando un incendio distrusse completamente la struttura. Ancora oggi sotto sequestro nonostante i vari appelli e rassicurazioni, i ragazzi del Cartella non hanno mai mollato quello spiraglio di libertà per questa città. Nasce così la quattro giorni di questo 2013 dal titolo: “Liberare spazi per riprendersi la città”
In questi giorni e stata compiuta un opera di bonifica, metter in sicurezza travi pericolanti in cantiere cmq aperto, contornato solo da nastro bianco e rosso, rioccupare uno spazio, riempirlo con quell’agibilità politica, negata negli ultimi anni a Reggio. Militanti del centro e non proveniente anche da fuori provincia si sono dati il cambio nel rimuovere macerie, ricostruire impianti, progettare e sognare nuova vita.
Cuore pulsante delle giornate il tendone cucina-bar, con la cipollata e la pasta alla norma, i contorni e dolci che davan energia ai vari turni di lavoro, cui seguivano momenti di discussione, assemblee, sulla difesa del territorio, la presentazione dell’Hackemeeting 2013, il mercatino della decrescita sui prodotti locali, seguiti ovvio, dalle serate con spettacoli gratuiti per tutto il quartiere di Gallico, nel cui parco il CSOA è situato.
Numerosa la partecipazione e gli interventi all’assemblea pubblica del 25 aprile, sulla rinascita di Reggio che può iniziare solamente a partire dalla riappropriazione degli spazi: di quelli fisici, sottratti dalla speculazione e dal malaffare, e quelli politici, negati da partiti e burocrazia. Liberare Reggio si può se decidiamo di riprenderci il nostro ruolo di protagonisti della vita sociale e politica, di riprenderci i nostri territori per curarli e difenderli, di riprenderci il nostro diritto a decidere, protagonisti uomini e donne liberi, migrant* e ragazz*, impegnat* e motiva* a cambiare la propria esistenza anche condividendo momenti di lavoro oltre che ludici e di discussione politica.
Gallico e solidale alle compagne e ai compagni pisani del Newroz: sappiamo bene quello che state provando ma sappiamo altrettanto bene che intimidazioni vili come queste non riusciranno a scalfire minimamente il vostro impegno. Anche se i chilometri che ci dividono sono tanti, la nostra vicinanza è totale
http://www.youtube.com/watch?v=vWzCEAYqu4M
COSENZA,LIBERIAMO SPAZI, ASCOLTIAMO CULTURA! DAL 24 APRILE UN NUOVO SPAZIO IN CITTA’: AUDITORIUM POPOLARE
A Cosenza l’area delle ex officine ferroviarie, tra viale Mancini e via Popilia, è un luogo di resistenza alla speculazione edilizia che ha sottratto gran parte della città ai suoi abitanti. Grazie all’impegno sociale di tante persone che vivono ed operano in quest’area, è diventata un luogo di vita associativa che contrasta la solitudine in cui ci stanno facendo sprofondare il culto della merce e le conseguenze della crisi economica globale. L’area dei capannoni, negli ultimi sette anni, è divenuta luogo di riappropriazione e sperimentazione di una socialità genuina, dell’incontro tra le culture e della partecipazione dal basso.
Ed è proprio seguendo questi principi che molti collettivi, soggetti, associazioni, liberi uomini e libere donne dell’area urbana cosentina, da qualche mese, hanno deciso di mettersi ulteriormente in gioco nel tentativo comune di creare uno spazio dove produrre e riprodurre musica, cultura, arte, politica e socialità, dove poter esprimere liberamente la partecipazione attiva alla vita cittadina, fuori dalla retorica e
dall’economia dei grandi eventi. Con una giornata di pubblico confronto e festa popolare, il prossimo mercoledì 24 aprile inaugureremo l’Auditorium Popolare.
La scelta di costruirlo è nata dalla critica al degrado culturale che sta vivendo Cosenza negli ultimi anni.
È un degrado preoccupante, che ci riporta indietro nel tempo, a quando la città era dominata da oblio ed
alienazione. L’eclissi di un festival come quello di Invasioni e la possibile chiusura del teatro dell’Acquario, sono i segnali più evidenti ed allarmanti di una decadenza forse più profonda e complessa di quanto possa apparire. Intanto nelle stanze delle istituzioni si cerca di occultare questo vuoto, organizzando rassegne pseudo-culturali che hanno l’unico scopo di soddisfare gli appetiti di affaristi e manager last minute, lasciando ben poco spazio però alla creatività collettiva ed alla libera espressione popolare. Ma per fortuna, in questa città, continuano a fiorire iniziative spontanee che, spesso, ottengono
risultati sociali, morali e divulgativi infinitamente superiori alle rassegne ed agli eventi finanziati dall’alto. Gli spazi abbandonati o svenduti dalle amministrazioni locali, sono luoghi pubblici, dove si gioca il futuro delle nostre città, dove si intrecciano le vite, le memorie individuali e collettive. Ma i luoghi pubblici e la partecipazione non possono essere monopolio delle istituzioni. L’esperienza dimostra che quando ciò accade, qualsiasi iniziativa ha vita breve. Riteniamo quindi che gli spazi comuni, per loro natura, offrano a tutti la possibilità di sperimentare, in totale autonomia, relazioni umane importantissime per chi coltivi ancora il sogno di costruire un mondo diverso. L’operazione auditorium ci permette di restituire all’uso cittadino un altro spazio dismesso e dimenticato, altrimenti destinato al degrado o alla speculazione. Non dimentichiamo infatti, che la giunta Perugini avrebbe spartito ben 16 milioni di euro ai palazzinari di questa città per radere al suolo i capannoni esistenti e realizzare ex novo un’opera simile. Vogliamo lavorare affinché per la comunità diventi, col tempo, un’occasione, al di là del mercato, per praticare momenti di solidarietà, felicità collettiva, rispetto della dignità.
Le politiche alienanti delle ultime amministrazioni ci consegnano una fotografia deprimente della città. Il problema allora è proprio partire da questa situazione per ribaltarla. Ciò sarà possibile solo se si
afferma, con forza, il fatto che la conoscenza, sia nelle arti pratiche che nei beni immateriali, non è in vendita. E che quindi la cultura ha un valore condiviso. È di tutti e tutte. Solo attraverso quest’idea
della cultura si potranno riaffermare nuove condizioni di vivibilità e di condivisione nell’area urbana, riattivando le differenti sensibilità, le risorse inedite e le qualità già esistenti.
L’auditorium popolare sarà uno spazio aperto alla città e non solo.
Chiediamo il contributo umano, materiale, intellettivo, di quanti condividono il nostro comune sentire.
ore 17.30 – IL MAIALE E L’AIUTO CHEF – teatro per bambini e non solo @
OFFICINE BABILONIA + info su ultimoteatro.wordpress.com
ore 18.00 – Inaugurazione AUDITORIUM POPOLARE area ex officine
ferroviarie fdc Cosenza incontro/dibattito: UN AUDITORIUM POPOLARE A COSENZA proposte e prospettive, ne discutiamo con: · Luca Ardenti, Luca Persico “Zulù”, modera: Alessandro Aloe – auditorium popolare, durante il dibattito performance teatrali di: Emilio Nigro e Ernesto Orrico.
ore 22.00 – notte partigiana con il live della Banda Bassotti; O’Zulù (99 Posse) + Chosen Few music selection
Il 1 maggio si festeggiava insieme, anche quest’anno abbiamo deciso di trascorrere giorno dedicato ai lavoratori e oggi più che mai ai precari e ai disoccupati..A sostegno degli Spazi Sociali e delle
controculture…presso il nuovo auditorium popolare di Cosenza,azione antifascista a partire dalle ore 16
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