PIAZZA SYNTAGMA

Voi che avete paura di un passamontagna, che sopsettate di un casco o di una bandana in volto. Voi che che vi inorridite per una barricata di auto, di una vetrina infranta, di un bancomat che salta. Voi che vi dite pacifisti, nonviolenti e democratici ma lasciate pacificamente, inermi e passivamente che in nome vostro un esercito uccida, bombardi e devasti. Voi che lasciate che i poveri diventino ladri, i senzapotere vengano derubati, operai ed impiegati licenziati, gli studenti derisi e sbattuti tra una precarietà e l’altra, da parte di chi si dice, al pari vostro, pacifista, nonviolento e democratico dall’alto del suo potere come politicanti, magistrati e padroni. C’è un altro modo di vedere le cose. Ad esempio alzandosi in piedi, volgendo lo sguardo avanti, accettando le scelte di lotta diverse anche se non sono le vostre. C’è un altro modo di fare la pace, come ad esempio farla con chi ti è affianco anche se ha il passamontagna, un’altro modo di resistere alla violenza come ad esempio soccorrere chi rimane ferito dai professionisti della violenza e c’è infine un altro modo per essere democratici e cioè sognare di andare oltre alla democrazia cioè verso l’auogestione sociale: in pochi, per ora, la vergano sui muri o ne scrivono chiamandola anarchia. Chiamatela come vi pare, l’importante è riconoscerla. Non abbiate paura del futuro, abbiate paura di questo presente che futura non ha. (S.R.)

Gli ultimi fatti della Grecia ci fanno riflettere su quello che sarà il nostro futuro, siamo infatti certi che il clima politico ed economico, soprattutto dell’Europa mediterranea, è quello che vede come capofila proprio la Grecia è il destino che seuiremo anche noi in Italia.
Non possiamo  tacere sulla macelleria sociale che viviamo e che vivono i paesi a noi vicini.
Sentiamo quindi necessario non tacere, abbiamo scritto un comunicato, speriamo vivamente vogliate aderire e soprattutto partecipare al sit-in che pensiamo di fare venerdì 17 (non temiamo la sfiga) alle 17.00 (idem) a piazza 11 settembre.
La Grecia simbolo di una Europa che cola a picco sotto i colpi del  più selvaggio capitalismo finaziario, si è posta in lotta contro chi, in nome delle banche e della troika, non certo del popolo, sta distruggendo ed annientando le vite di milioni di donne e uomini.
Lo scorso 12 febbraio mentre nelle aule del parlamento tutti i partiti votavano una ennesima manovra di lacrime e sangue, fuori nelle strade di tutta la Grecia, si occupavano piazze, edifici, televisioni, comuni, uffici si lottava, in altri termini  per la sopravvivenza.
A scendere in piazza non quelli che solo in Italia vengono definiti black block, ma famiglie intere , con figli a seguito, anziani che magari sono stati partigiani, disoccupati,
lavoratori statali, giovani scendevano per le strade a manifestare la volontà di vivere.
La risposta del governo ellenico è stata la più totale indifferenza. La manovra è  passata al parlamento, tra i  fumi dei lacrimogeni sparati  dalle forze del’ordine e gli incendi. Nessuno oggi in Grecia parla di manifestanti buoni e cattivi, non ci sono i black block come scrive ancora oggi repubblica mistificando la realtà.
C’è una lotta popolare a cui intendiamo dare pieno sostegno ed appoggio,consapevoli del fatto che questa lotta non è solo quella di un popolo ma quella di un continente. Soprattutto l’Italia deve sentirsi vicina agli elenici perchè la situazione dei due paesi è molto meno distante di quanto i vari  tecnocrati al potere vorrebbero far credere.
Basta menzogne, basta divisioni, basta lacrime e sangue. Siamo vicini alla lotta del popolo greco, che è anche la nostra lotta, lotta per la sopravvivenza, invitiamo tutte e tutti a prendere parte venerdì 17 febbraio al sit-in  di solidarietà al popolo greco.

ore 17.00 piazza 11 settembre, Cosenza.

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