Solidali, contro le denunce del blocco ferrovia sullo Ionio

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Apprendiamo, dal mainstream, che alcuni manifestanti sono stati denunciati per interruzione di servizio pubblico e per inosservanza dei provvedimenti emessi dalla autorita.
I fatti risalgono al 15 settembre scorso quando alcuni cittadini e associazioni dello jonio cosentino, davano vita a una manifestazione per stigmatizzare il depotenziamento dei trasporti ferroviari sulla tratta ionica.
In quella occasione i manifestanti, unitari e pacifici non hanno avuto nessun momento di tensione, nessuno scontro nessuna divisione, niente che poteva, quindi ,giustificare questo assordo provvedimento.La ricostruzione del mainstream che parla di quattordici manifestanti staccatisi dal corteo è, pertanto , del tutto inesatta.
Pare proprio che ci si diverta a perseguitare chi ha a cuore le sorti della propria terra, quindi lotta in prima persona. Di contro assistiamo a continui disastri ambientali, economici sociali che invece sono coperti e insabbiati. In tutta Italia dai no-tav, alle lotte studentesche per passare alle rivendicazioni operaie senza dimenticare le battaglie dei migranti, la parola d’ordine è repressione.
Infine si ha una diffusa sensazione che, in Calabria, a farla franca siano coloro i quali agiscono nell’ombra, riversano nei mari immondizie e veleni, interrano rifiuti, costruiscono abusivamente, licenziano, sfruttano, emarginano, affamano.
L’azione di protesta dei cittadini e delle cittadine dello jonio, assieme a quella tutti calabresi che hanno a cuore le proprie vite e la propria terra, continuerà , noi ne siamo certi e sicuri. In un periodo come questo, in una terra come la Calabria lottare, non piegare la testa ai padroni, significa esistere e vivere da donne e uomini liberi. Chi si abbassa, piega la testa, volta lo sguardo dall’altra parte è vittima e complice di questo disastro.
Esprimiamo quindi massima vicinanza agli uomini e alle donne alle associazioni colpiti direttamente o indirettamente da questo assurdo provvedimento che ha tutto il sapore di una pura intimidazione!
E’ giunto il momento di urlarlo forte: noi non abbiamo paura e lottiamo insieme a vo! Per una terra libera dagli interessi privati e particolari di pochi, per una terra libera fatta di uomini e donne liberi nella libertà.
Gli anarchici calabresi.

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