…e vile chi l’ignora.
Salutiamo la nuova occupazione del comitato Prendocasa Cosenza, di Venerdi 28 marzo, in via Neghelli n 5.
Il palazzo in oggetto, vuoto da diversi anni, è stato conquistato alla sua funzione: dare un tetto a chi non ce l’ha. Sono tantissime le persone in emergenza abitativa nella nostra città, come testimoniano le altre occupazioni, non solo a Cosenza, segnale concreto non di un malessere diffuso, ma di una criminale politica che ha il solo scopo di consumare territorio e foraggiare la speculazione del mattone.
Dal vecchio leone socialista Mancini, la città bruzia ha conosciuto un abnorme sviluppo edilizio, che ne ha mutato radicalmente l’aspetto. A fronte di un centro storico, sempre più abbandonato e degradato, si è preferito costruire palazzi su palazzi che oggi rimangono sempre più vuoti. Sul fronte dell’edilizia popolare, invece, si è assistito ad uno spaventoso immobilismo, probabilmente conviene di più favorire i costruttori privati e collusi con i poteri forti che non garantire diritti agli uomini ed alle donne senza casa.
Non sono i governi delle banche, del rispetto del debito pubblico, che possono risolvere, positivamente, le esigenze di chi non ha un tetto, un lavoro, un futuro, né tanto meno Renzi, il nuovo clown-avventuriero che difende sempre e solo gli stessi interessi, potrà dare nuove ricette. È evidente che siamo di fronte ad una crisi di sistema voluta per negare diritti e libertà.
Non ci sono governi, non ci sono deleghe possibili. Ogni governo non è che espressione di una determinata classe sociale che difende con le unghie i denti i propri privilegi a discapito di tutti gli altri. Anche se un governo avesse intenzione di emanare delle riforme in favore delle classi sociali subalterne, tale atteggiamento non sarebbe che il frutto di un ragionamento di convenienza, come è accaduto nel passato, e non andrebbe a “regalare” alcuna reale libertà. Si tratterebbe solo di inutili palliativi per accrescere il potere di acquisto e per ottenere la cosiddetta pace sociale.
Auspichiamo, che l’azione diretta di riappropriazione, avvenuta nei giorni scorsi, come altre in varie località, – giusta risposta dal basso – unitamente alle lotte che avvengono in difesa del territorio dalle devastazioni, per la difesa dei posti di lavoro, ancora non delocalizzati dagli avidi padroni, superino, la dimensione frammentata e vertiziale e acquistino, finalmente, un’ottica globale di reale di emancipazione, sempre più autenticamente solidale, internazionalista, libertaria.
Fucina Anarchica
Cosenza 1 aprile 2014.